Il 23 aprile 2024, l’Assemblea ordinaria di TIM sarà teatro di un evento cruciale per il futuro dell’azienda: l’elezione del nuovo Consiglio di Amministrazione.
Questo appuntamento assume una rilevanza strategica in quanto il nuovo CdA avrà il compito di portare a termine un’operazione di vitale importanza per l’azienda: la vendita della sua rete d’accesso fissa, NetCo, a Optics BidCo.
Quest’ultima è una compagine societaria di alto profilo, partecipata da KKR, Ministero italiano dell’Economia e delle Finanze (MEF), il Fondo F2i, il Fondo ADIA, e il Canada Pension Plan Investment Board.
Il percorso verso questa decisione ha avuto inizio il 5 novembre 2023, quando il CdA di TIM approvò la vendita di NetCo.
Questa operazione prevede il trasferimento della rete d’accesso primaria di TIM in FiberCop, azienda che già detiene la rete secondaria in fibra e rame. Inoltre, è previsto l’acquisto delle quote minoritarie di FiberCop, attualmente detenute da KKR per il 37,5% e da Fastweb per il 5%.
Questa mossa strategica era stata suggerita già a maggio 2022 da alcuni azionisti durante un incontro con il Top Management di TIM, che vide la partecipazione anche di ASATI, come documentato nel sito dell’associazione.
ASATI (ASsociazione Azionisti Telecom Italia) ha espresso un forte sostegno all’operazione, considerandola essenziale per il futuro di TIM. Infatti, la vendita valuta NetCo fino a 22 miliardi di euro, includendo potenziali “earnout”, e permetterebbe a TIM di ridurre il proprio debito di circa 14 miliardi di euro, portando il rapporto debito/EBITDA al di sotto della soglia di 2.0x.
Nonostante l’apparente consenso su questa strategia, alcune voci critiche si sono levate, in particolare da parte di Vivendi. Il colosso dei media, secondo quanto riportato da alcuni media, si è espresso contro la vendita di NetCo, ritenendo il business residuo dei servizi, ServCo, non sostenibile senza la rete.
La decisione del CdA di procedere con la vendita sembra ormai definitiva, nonostante le opposizioni. Alternative a questa strategia appaiono difficili da realizzare e potrebbero non consentire a TIM di ridurre il proprio debito in tempi brevi, né di raggiungere l’obiettivo di indebitamento fissato.
L’assemblea del 23 aprile 2024 si configura, quindi, come un momento decisivo per il futuro di TIM. L’elezione del nuovo Consiglio di Amministrazione non solo determinerà le leadership future dell’azienda ma sancirà anche il via libera definitivo a un’operazione che potrebbe ridisegnare gli equilibri nel settore delle telecomunicazioni in Italia, con implicazioni significative per azionisti, dipendenti e consumatori.
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