Open Fiber ha deciso di sospendere la sua collaborazione con FiberCop per l’affitto di un milione di linee nelle cosiddette “aree nere“, quelle più redditizie dal punto di vista economico?
Secondo quanto riportato da Il Sole 24 Ore il 16 ottobre 2024, la notizia sembra vera. Questa mossa è una reazione alla proposta di FiberCop di sostituire Open Fiber in alcune aree grigie, finanziate attraverso i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). La decisione di Open Fiber, se sarebbe confermata, mette così a rischio un importante accordo commerciale tra le due aziende.
L’Area Nera è la zona del Paese in cui sono attivi più operatori in grado di fornire servizi a banda ultralarga, in condizioni di piena concorrenza.
Intanto, a partire dal 3 novembre 2024, TIM avrà piena libertà di stringere nuovi accordi commerciali, sia con Open Fiber che con altri operatori sul mercato. Tuttavia, la sospensione dell’accordo potrebbe avere ripercussioni significative per TIM, che si affidava a quelle linee nelle aree nere per estendere la propria copertura in fibra ottica.
La tensione tra le due società si è accentuata con l’accusa di Open Fiber, che ha dichiarato che le mosse di FiberCop starebbero ostacolando le sue operazioni, minando il suo valore in vista di una possibile fusione tra le due entità. La questione potrebbe persino finire nelle aule dei tribunali, con Open Fiber che sta valutando un possibile ricorso legale. Da parte delle sue società non c’è alcuna comunicazione ufficiale.
La disputa arriva in un momento delicato per il mercato italiano delle telecomunicazioni, che vede in corso diverse iniziative per migliorare la copertura in fibra ottica su tutto il territorio, in particolare nelle aree meno servite. Il prossimo passo sarà il responso di Infratel, la società pubblica incaricata della gestione dei fondi PNRR per lo sviluppo della rete a banda larga.
Nonostante la frattura con Open Fiber, FiberCop guarda al futuro con un piano ambizioso. Il CEO, Ferraris, ha recentemente annunciato un importante piano di investimenti da 12 miliardi di euro per i prossimi cinque anni, di cui 1,4 miliardi di euro saranno dedicati alla posa di nuova fibra ottica. Oltre a ciò, FiberCop si impegna nella manutenzione dei suoi 24 milioni di chilometri di rete già esistenti, con l’obiettivo di rafforzare la sua posizione sul mercato.
Quanto all’ipotesi di una possibile fusione con Open Fiber, Ferraris ha dichiarato che saranno gli azionisti a dover valutare la fattibilità di tali operazioni. L’amministratore delegato ha inoltre sottolineato l’importanza di considerare aspetti regolatori, finanziari ed economici prima di prendere qualsiasi decisione definitiva.
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